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Panorama

Cibo & Business - Tutti pazzi per i prodotti tipici ... Si inaugura giovedì 24 ottobre, al Lingotto di Torino, la quarta edizione del Salone del Gusto. Organizzato dalla Regione Piemonte e da Slow food, vedrà la partecipazione di 500 espositori provenienti da 30 paesi ...

Per chi vuole bere al meglio

I vini emergenti da Gorizia a Caltanissetta
Tre Roveri (Pico Maccario) – Barbera d’Asti superiore rosso – Mombaruzzo (At) – 1998 – euro 11

A.D. Memorial (I Doria di Montalto) – Oltrepò pavese rosso (nibiò, croatina, barbera) – Montalto Pavese – 1998 euro 13

Oslavje (Stanislao Radikom) – Collio Bianco (pinot grigio, chardonnay, sauvignon) – Oslavia (Go) – 1997 – euro 15,50

Terralba (Castello di Lispida) – Bianco (tocai e chardonnay)

Vigna della Rocca (Tre Monti) – Albana di Romagna rosso – Imola – 1999 – euro 13

Ravaldo (Stefano Berti) – Sangiovese di Romagna rosso – Ravaldino in Monte – 2000 – euro 7

Piastraia (Michele Satta) – Bolgheri Rosso (merlot, syrah, sangiovese, cabernet) – Castagneto Carducci – 1999 – euro 40

Colpetrone (Colpetrone) – Montefalco Sagrantino rosso - Gualdo Cattaneo - 1999 - euro 30

Torre del Piano (Casale della Ioria) - Cesanese del Piglio rosso – Acuto – 2000 – euro 7

Deliella (Feudo dei Principi di Butera) – Nero d’Avola rosso – Butera – euro 35

L’importanza di chiamarsi doc: meglio una bottiglia in meno, purchè di qualità. E in compagnia

Finiti i tempi del vino nel cartone. In Italia la musica è decisamente cambiata, tanto che oggi si registra quasi un paradosso: diminuiscono i consumi, ma aumentano i consumatori. La gente beve meno, ma sempre meglio. Certo, un ruolo importante l’ha avuto anche lo scandalo del 1986, quando gli italiani scoprirono di aver bevuto metanolo più che nettare d’uva. Risultato: i vini insigniti con il marchio doc sono raddoppiati negli ultimi anni e persino sugli scaffali dei supermercati fanno bella mostra etichette di qualità. “Del resto, bere un buon calice è diventato una maniera anche per passare il tempo libero” avverte Paolo Massobrio, giornalista e critico enogastronomico, che per Panorama ha preparato la lista degli “emergenti”. Vero, basta fare un giro nelle grandi città per accorgersene. Tutti i bar e i nuovi esercizi sono diventati wine bar. Ma anche da parte dei produttori c’è stato un avvicinamento alla qualità. Un esempio su tutti: Gianni Zonin, produttore di vni per tutti i giorni, ha comprato la tenuta dei Principi di Butera in Sicilia, dai cui vitigni nasce il migliore Nero d’Avola d’Italia.
Senza contare l’interesse crescente dell’estero per i vini italiani. I grandi guru americani impazziscono per le nostre bottiglie, spesso a discapito dei cugini francesi. “L’importante, però “ avverte Massobrio “è puntare sui prodotti regionali: il merlot e il cabernet, ormai, li fanno dovunque” ...

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