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Panorama

Le donne preferiscono il rosso ... In una recente asta di vini Sharon Stone ha speso una fortuna per aggiudicarsi una bottiglia di Sagrantino di Caprai vestita da Roberto Cavalli. Centinaia di ragazze partecipano ai corsi dell'Associazione italiana sommelier. Qualcuna, come Ilaria Tachis, figlia dell'enologo inventore del Sassicaia e di altri grandi vini rossi Supertuscans, sceglie di diventare winemaker. Se gli uomini continuano a preferire le bionde, le donne invece hanno scoperto il rosso. Ma attenzione, maschi: se volete colpire una lei con una bottiglia d'autore invece di un gioiello, occhio alla scelta.Buona cultura ed elevata capacità di spesa muovono le donne in enoteca dove acquistano in base a qualità e notorietà del vino. Senza badare al prezzo. «Ma il fenomeno donne e vino va oltre il consumo consapevole, oggi le donne occupano tutta la filiera vitivinicola, dalla produzione al marketing» spiegano Irene Chiari ed Eleonora Ciolfi, menti di www.winenews.it, uno dei più visitati siti web in campo enologico, nato a Montalcino. Proprio nella culla del Brunello, Donatella Cinelli Colombini ha trasformato al femminile la sua fattoria di famiglia. Oggi si chiama Casato Prime donne e non ci lavorano maschi. Un caso limite? Tutt'altro. Sempre a Montalcino la guida della Castello Banfi, una delle più estese aziende vitivinicole italiane, è stata assunta da Cristina Mariani, figlia del fondatore della casa. La friulana Ornella Venica presiede invece il Movimento turismo del vino. A Torgiano, i manager delle cantine Lungarotti sono le due sorelle Chiara e Teresa. «Donne e giovani sono il nuovo target di chi fa vino» dice Chiara «ma sono soprattutto le prime a sceglierlo per tutta la famiglia. Per questo il gusto dei prodotti, pur nel rispetto della tradizione, si adatta a tutti». Nel Chianti invece è in atto una vera e propria rivoluzione, condotta da Emanuela Stucchi Prinetti, presidente del Consorzio del marchio storico. «Il Chianti non è solo un vino, ma un sistema territoriale complesso, con il prodotto enologico motore per il turismo, l'artigianato, la cultura» spiega Stucchi Prinetti, produttrice a Coltibuono, «fattori che la sensibilità femminile riesce ad armonizzare meglio degli uomini, più orientati alla fase produttiva». E sfidati da viticoltrici come Silvia Cappellini del Castello di Verrazzano e Ilaria Branca dell'omonima Villa. Anche il direttore del consorzio è una direttrice. Milanese, bocconiana, Diuska Luppi è assistita da Silvia Fiorentini. Tra breve riusciranno a realizzare un grande passo. «Avremo una nuova sede per il Marchio storico nell'antico convento francescano a Radda dove verranno raccolte una cinquantina di preziose opere d'arte della zona» spiega Francesca Fumi Cambi Gado, storica dell'arte della Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico.

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