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Panorama

L’Enoteca d’Italia: dalle Alpi alla Sicilia è tutta una cantina. Giornali, programmi radiofonici, canali satellitari per far conoscere il meglio delle nostre etichette ... In una scena del film le invasioni barbariche del canadese Denys Arcand, l’attrice Dorothee Berryman mostra con enfasi la bottiglia di un celebre rosso toscano, ennesimo caso di etichetta italica promossa dal cinema d’autore. Il nostro vino insomma fa proseliti e cerca nuovi canali di comunicazione e di promozione, più originali e multimediali. In questa prospettiva è stata potenziata dal ministero delle Politiche Agricole, dalle Regioni e dall’Ismea (Istituto per i mercati agricoli), l’Enoteca d’Italia, già operativa nella sua bella sede romana in via del Tritone: “Vogliamo superare un sistema promozionale frammentato e poco incisivo” spiega il presidente Pier Domenico Garrone “puntando sull’integrazione tra i vari settori di eccellenza del made in Italy per riportare il nostro Paese a quel ruolo di leadership internazionale che merita, anche nella cultura del bere”. Il programma delle iniziative è già fitto, grazie anche a uno stanziamento di 10 milioni di euro, e coinvolge musei, giornali, televisioni ed eventi sportivi. Già in distribuzione la newsletter The Wine Journal, che informa sulle attività dell’Enoteca d’italia, come il sito www.enotecaditalia.it. Mentre sulla Sky il canale telematico 846 propone itinerari nelle cantine italiane o nei vigneti più famosi. Nella promozione mediatica viene coinvolta anche Decanter, trasmissione in onda su Radiodue, e sono allo studio iniziative cinematografiche e audiovisive promosse con RaiSat e Istituto Luce.
Intanto è già decollato il progetto Origine, elaborato con Vinitaly e Istituto per il commercio estero, per far conoscere nel mondo i vitigni italiani autoctoni: una strategia che coinvolge fiere internazionali e prevede presentazioni di etichette italiane che nei più grandi alberghi e ristoranti del mondo. “Vogliamo essere l’interlocutore unico per tutti gli interessati al vigneto Italia” aggiunge Garrone. “Amplieremo poi la rete di enoteche istituzionali, a partire da quelle regioni dove oggi l’enologia ha fatto grandi passi avanti, come Calabria, Puglia, Sicilia, Campania e Lombardia”. Il vino è considerato un fattore di sviluppo, oltre che un piacere da scoprire, e i ivni dell’Enoteca d’Italia verranno selezionati con un rigoroso sistema analogo al concorso del Vinitaly. Le etichette che supereranno la prova entreranno nella Gran carta dei vini d’Italia e rappresenteranno il Paese in appuntamenti internazionali, come le Olimpiadi di Atene o quelle invernali di Torino nel 2006.

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