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Panorama

Anche il profumo è tecno. Così le nuove lavorazioni esaltano la qualità dei vini italiani ... Caratteristica principale dei moderni fuoriclasse enologici è la pulizia e la fragranza del gusto-aroma. Sembrerebbe naturale la tasformazione del frutto in vino ma in realtà è una fase tecnica e tecnologica di grande difficoltà. Sono. infatti, diversi gli effetti contaminanti del profumo e del sapore originario che possono insorgere durante la fermentazione e il successivo sviluppo enologico. La differenza la fa allora la capacità di ogni produttore di evitare la distorsione della qualità del prodotto, evitando improprie modalità di lavorazione. Incredibili i progressi del vino italiano degli ultimi anni quanto a integrità di profumi: varietà fino a ieri considerate neutre in aroma (Trebbiano fra i bianchi e Sangiovese fra i rossi) colpiscono per il loro contesto fruttato. Ecco allora varietà come la Malvasia, la Barbera, la Garganega e molte altre rivelare nitido e intonso il loro diamante di sapore e profumo. Solo così lo sviluppo tecnico promuove il fiorire della tradizione agricola e l’enologia diventa l'arte del rispetto e dell'esaltazione dell’esaltazione dei grandi vini italiani.
Tra questi, il più nitido vino autoctono di recente testato è il Rebolla Secco Villa Pampini 2003 dell'azienda C.V.B. Bernardi: incredibile la suadenza del suo ipnotizzante gelsomino.

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