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Panorama

Movida Frizzante - Datevi al brindisi di lusso. Fiumi di perlate francese accompagnano i riti nostrani. Servito in spiaggia come aperitivo, nei ristoranti con piatti mediterranei e in barca per nobilitare cibi poveri, lo champagne conquista gli italiani. Ormai al terzo posto come consumatori ... Quest’estate gli edonisti particolarmente amanti del “perlage” non avranno che l’imbarazzo della scelta: sdrammatizzata da strategie di mercato che, negli ultimi anni, hanno puntato a ringiovanirne il consumo, la bevanda più cool del momento è, senza dubbio, lo champagne. Che dappertutto raccoglie attorno a sé schiere di fan eccellenti. Servito a flute, come aperitivo, sulle spiagge e nei capanni alla moda ma anche, a tutto pasto, nei ristoranti per accompagnare i piatti della cucina mediterranea come suggeriscono i grandi chef, a partire da Alain Ducasse. Che lo giudica “perfetto e chic” con tutte le paste e “ideale” con pesce, molluschi e frutti di mare. Senza arrivare allo snobbismo di quelli che, alla maniera dello scrittore inglese Bruce Chatwin, in barca amano accompagnare annate eccelse ad alici e sardine in scatola. Più dell’inverno, insomma, è questa, frizzante e festaiola, la vera stagione d’oro della champagne. Celebrata, non a caso, da una serie di eventi in tutta la penisola: dalle feste Cliquot on the Beach, Folies Moet e Moettottanta in Costa Smeralda, fino alla mondanissima (e molto ambita) serata Krug ’90, organizzata per fine agosto dal ristorante Lorenzo a Forte dei Marmi. Una serata con la partecipazione degli habitué eccellenti del Forte, dai Tronchetti Provera ai Moratti, da Giorgio Armani ad Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredito. Tutti “krugisti” doc.
Ma quest’anno lo champagne non è protagonista soltanto nei luoghi di vacanza: a Firenze, la nota Enoteca Pinchiorri (tre stelle e forchetta d’oro della Guida Michelin) dà il benvenuto ai “top client” con una coppa dello specialissimo Krug ’90 (14 anni di invecchiamento, 170 euro la bottiglia) fino alla fine di settembre, mentre a Milano il neonato Clicquot Garden, privé del Casablanca Café, anima l’estate meneghina con brunch, aperitivi e cene che mescolano arte, musica, cultura e le inconfondibili bollicine della Vedova più celebre di Francia. Manifestazioni sempre iperaffollate. D’altra parte, con circa dieci milioni di bottiglie, gli italiani confermano di essere degli inguaribili bon vivant e, soprattutto, grandi estimatori dello champagne: dopo Giappone e Belgio siamo infatti al terzo posto, nel mondo, per consumo di cuvée e addirittura al secondo per i grandi millesimati come Dom Pérignon e Krug.
Nonostante la difficile congiuntura economica, insomma, il brindisi di lusso in Italia sembra non conoscere crisi. Anzi. Non è un caso che i responsabili della famosa maison di Epernay abbiano riservato proprio al nostro Paese la parte più rilevante (un decimo) della produzione totale del Jéroboam Vintage ’95: cinquanta magnum da tre litri l’una (costo: da 2 mila euro in sù). Appena presentato al mercato, questo gioiello assoluto di Dom Pérignon è stato accaparrato dai locali più cool fra quelli che animano la movida estiva e da tre Dépositaire eccellenti che lo metteranno in vendita a partire da fine settembre. Dove, prendano nota fin da ora gli amanti delle più esclusive bollicine made in France, la prenotazione sarà indispensabile.
Ma questo è un discorso che riguarda i mesi dell’autunno. Nell’attesa, volendo il massimo (e potendo spendere il massimo), questo nettare degli dei che fa sognare già a partire dal nome, può essere centellinato a flûte fino alla fine dell’estate. In romantici brindisi tête-à-tête, magari con il magnifico sottofondo del Don Giovanni di Mozart. Dove, per sedurre Zerlina, don Giovanni, da gran signore (e da grande intenditore), offre, appunto, champagne.

Largo alle bollicine rosé

Fino all’altro ieri i puristi lo consideravano semplicemente uno “champagne per signore”. Oggi invece, sorpresa: lo champagne rosé sta conquistando i bicchieri di vip e intenditori (signore comprese) dall’alto di una riconosciuta sensualità e una ritrovata finezza. Tanto che adesso, secondo l’annata o la struttura, si sorseggia indifferentemente per l’aperitivo come a tutto pasto, per accompagnare salumi (ottimo il San Daniele), pesci e pollame. Ma anche, perché no, le migliori ostriche o qualche dessert con frutti rossi (fragole, lamponi ...). Un boom, quello delle bollicine rosé, testimoniato dalla sempre maggiore facilità con cui questo particolare champagne compare finalmente in Italia e non solo nei migliori ristoranti. E’ qui fra l’altro che i sommelier più attenti consigliano l’ottimo Dom Pérignon Vintage seguito a ruota dal Gosset Grand Rosé, dal Krug o dal Ruinart Rosé. Ma anche piccole etichette culto in crescita come il Marie Stuart Rosé.

Il migliore del mondo: arriva il Dom Pérignon Jéroboam del ‘95

Il cofanetto, in legno, è numerato per via della quantità limitatissima: 500 bottiglie (da 3 litri) in tutto, di cui solo 50 destinate all’Italia. Il contenuto è prezioso (“il miglior champagne del mondo” assicurano alla Dom Pérignon) e, ovviamente, costoso: dai 2 mila euro in su. Nonostante ciò, nei locali più cool della penisola (Nikky Beach, Sopravento e Pepero in Costa Smeralda; Capannina e Twiga in Versilia e Villa delle Rose a Misano Adriatico), quest’estate è corsa al Jéroboam ’95: una cuvée talmente eccezionale che nella storia di Dom Pérignon solo un’altra annata, il 1993, ne aveva consentito la creazione. Da settembre il Jéroboam ’95 sarà venduto nei dépositaire che la maison ha eletto a custodi dell’espressione dello champagne: il ristorante Vittorio a Bergamo, Lorenzo a Forte dei Marmi e la Pergola a Roma. (arretrati di "Panorama" del 26 agosto 2004)

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