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Panorama

Etichetta nobile… Rossi e bianchi della Umani Ronchi. A tavola non era una buona giornata. Aprii qualche orrida bottiglia di vino arrivata a Natale e la rimandai indietro. Stappai finalmente un Rosso Marche a me sconosciuto. Umani Ronchi è un nome noto, ma quel Pelago non mi diceva niente. Al primo sorso mia moglie commentò: Ecco finalmente un bel rosso. Mio figlio annuì. D’accordo con entrambi, presi atto che quel vino (30 euro, il più caro della casa) era davvero un prodotto eccellente per accompagnare un pasto di classe. Il menage a tre (Cabernet Sauvignon, Montepulciano, e Merlot) è perfettamente riuscito. Un altro vino rosso di Umani Ronchi che costa assai meno (18 euro) nonostante l’ottimo livello è il Curaro, Montepulciano in purezza che mi ha ricordato alcuni vini eccellenti del mio Abruzzo nati dallo stesso vitigno. Se i rossi di Umani Ronchi sono di grande qualità, i bianchi non sono meno sorprendenti. Forse il miglior Verdicchio dei Castelli di Jesi che abbia mai assaggiato è il Elenio (riserva 2002). Questo vitigno ha dato in passato all’Italia vini assai mediocri e da tempo si riscatta con prodotti eccellenti. Il Elenio (nella mia personale classifica un mezzo punto sopra lo stesso Pelago) è un vino aristocratico che merita abbinamenti raffinati e ha un buonissimo rapporto qualità/prezzo (14 euro). Il Verdicchi junior della casa si chiama Casale di Serra ed è anch’esso pieno di carattere e fascino. La conclusione è facile. I tempi in cui aprire una bottiglia di vino marchigiano sovente non dava allegria sono finiti da un pezzo.

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