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Panorama

Videogioco per alcolisti. Così il computer può aiutare a distaccarsi dalla bottiglia. Con risultati incoraggianti... La dipendenza da alcol si potrà curare con un videogioco. E l’idea di Miles Cox, psicologo all’Università del Galles, che ha creato un software, simile a un videogame, per aiutare gli alcolisti.
Sullo schermo del computer appare la bottiglia di una sostanza alcolica, circondata da una cornice. Il soggetto deve indicare il colore della cornice: una scelta che ripeterà più volte in 40 minuti, in 4 incontri settimanali. In tal modo è costretto a ignorare l’alcol a favore della cornice, per oltre 2 mila volte in 7 giorni.
L’obiettivo è distrarlo via via dalla bottiglia e spingerlo a prestare attenzione all’ambiente circostante. L’esperimento ha dato risultati positivi su 100 persone, che hanno ridotto il consumo di una dozzina di bicchieri di vino a settimana.
Esito confermato dopo 3 mesi. Gianluigi Gessa, direttore del dipartimento di neuroscienze all’Università di Cagliari, è cauto: “Di solito occorre un tempo opportuno per misurare se una cura riduce il craving, cioè l’impulso a bere: almeno sei mesi dalla fine dei test”.
In Italia, gli alcolisti sono 1 milione e 200 mila. “Dopo le cure, farmacologiche o di gruppo, in più della metà il desiderio compulsivo scompare” dice Aldo Fontana, del servizio alcologico al Fatebenefratelli di Venezia. “Recenti studi danno un’interpretazione allergica della ricadute: quasi ci fosse una memoria che riaccende i sintomi”.
Nell’Unione Europea muoiono 13 mila ragazzi l’anno per abuso di liquori, birra e vino, il 20 per cento dei decessi giovanili nei paesi Ue. L’Europa è anche il luogo dove si beve di più al mondo: 11 litri di alcol puro per abitante. Con costi sociali sui 125 miliardi di euro annui.
Autore: Luca Dello Iacovo

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