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Panorama

Bollicina vecchia ... Ferrari '78: insospettabilmente perfetto... Al lettore consiglierò per le feste di fine d’anno spumanti italiani: secchi per l’aperitivo e il pesce, dolci per il panettone. Alla cerchia ristretta di raffinati cultori dei vini bianchi invecchiati segnalo chicche che mi hanno procurato grande emozione. In due cene ravvicinate che per caso avevano come ospiti principali due autorevoli amici della stessa caratura istituzionale, ho aperto, per sfida, più che per convinzione, due magnum di Giulio Ferrari del '78, tenendo pronte più giovani bottiglie di riserva nella certezza ceh le vecchie fossero imbevibili. Erano entrambe perfette: una incredibile par condicio. Non so quanti grandissimi champagne della stesa età sarebbero arrivati in tavola in quelle magnifiche condizioni. La mia soddisfazione è cresciuta quando ho raccontato la storia al patron della Ferrari, Gino Lunelli, lasciandolo senza parole. Avrebbe infatti scommesso qualcosa sulla prima metà degli anni Ottanta, mai immaginando che si potesse bere ancora una goccia del decennio precedente. Ma Ferrari non è il solo a potersi permettere questi lussi. Maurizio Zanella era convinto che il suo miglior Ca’ del Bosco non potesse resistere più di cinque anni nella mia cantina. Qualche eccezione ventennale poteva sopravvivere semmai nella sua. Bene, una mia “etichetta oro” dell’86 era fantastica. Anche lui stentava a crederci. All’inaugurazione della Scala, il pranzo del dopo Aida offerto dal sindaco Letizia Moratti era sponsorizzato dalla Bellavista. Ottima scelta per un catering d’eccellenza nonostante l’altissimo numero di ospiti, anche se per il filetto avrei consigliato uno dei magnifici rossi della stessa casa. Incrociando il patron della Bellavista, Vittorio Moretti, gli ho chiesto come se la cavasse con le vecchie annate. Mi ha inviato una bottiglia di Bellavista ’84 eccezionale. Per dirla tutta, domenica 17 dicembre ho stappato una Gran cuvée Bellavista 2000 di qualità sorprendente. Se andate sulle grandi etichette, dunque, permettervi l’emozione di non bere necessariamente le ultime annate.

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