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Panorama

Rosso da sera ... Dal Salernitano l’etichetta di Imparato... Non conosco personalmente Silvia Imparato, che guida l’Azienda agricola Montevetrano in provincia di Salerno. Se debbo giudicarla dalla calligrafia, è chiara e decisa. Aperto e coinvolgente è il sorriso che leggo in una fotografia: ma anche qui l’immagine trasuda decisione. E il giudizio è rafforzato dalla gestione del suo magnifico vino che si chiama per l’appunto Montevetrano.
Segnalo per cominciare la rara decisione di Imparato di puntare su un solo prodotto, fin dalla prima produzione del ‘91. Trentamila bottiglie (soltanto 30 mila) esportate in tutto il mondo a un prezzo di rispetto (nelle enoteche italiane oscilla tra i 40 e i 45 euro). All’inizio il vino mescolava Cabernet Sauvignon (70 per cento) e Aglianico (30 per cento). Successivamente il Cabernet ha passato una quota del 10 per cento al Merlot. Non conosco le annate più vecchie, ma le tre che ho assaggiato sono formidabili, per la gioia dei miei ospiti a tavola impegnati in una piacevole, anche se ridottissima, “verticale”. Il giudizio di noi tutti non esperti ha messo sull’altare il 2001: vino assolutamente superbo (abito da sera e tacchi alti) che infatti si accompagnava a piatti adeguati. Ma ci ha stupito annata 2003: l’estate di quell’anno fu molto calda e il giudizio degli esperti sul vino fu un po’ meno entusiastico del solito. Bene, a noi è piaciuto moltissimo: a una splendida trentenne, come può essere definito il 2001, si affiancava una splendida ventenne, pur nata appena due anni dopo. Stesso giudizio sull’ultima annata disponibile, il 2004, che pur sembra promettere grandi invecchiamenti.
Insomma, se scegliete il Montevetrano andate sul sicuro per accompagnare i consueti piatti importanti (carni impegnative e formaggi stagionati). Ma anche per meditare in compagnia.

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