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Panorama

Barbera da favola ... Il rosso di Roberto Voerzio è come Cenerentola. Dopo la cura... Durante le feste di fine d’anno, nella sua splendida villa cortinese, Toni Carraro, appassionato di vino quanto di musica, ha servito a cena due grandi vini lasciando agli ospiti l’ingrato compito del confronto. Uno era un grandissimo supertuscany che non cito perché non voglio rendergli torto, avendolo onorato in altre occasioni.
L’altro era la Barbera d’Alba (Vigneti Cereto) di Roberto Voerzio. La Barbera risultò senza alcun dubbio superiore e il risultato fu sorprendente per me che pure sono un grande estimatore di questo vino. Tornato a casa, ho aperto una bottiglia dell’annata 2004 (26 euro in enoteca) e il giudizio è stato pienamente confermato. La Barbera mi fa pensare in genere alla storia di Cenerentola. In genere è una brava figlia, bella e onesta: difficilmente delude pur nei suoi abiti modesti. Poi succede quel che succede, la zucca si trasforma in carrozza, i topini e la fata cuciono a Cenerentola un meraviglioso abito da sera e la ragazza cambia oggettivamente aspetto. Ecco, la Barbera di Voerzio è Cenerentola dopo la cura. Ho ricevuto un’eccellente impressione anche dal Nebbiolo 2004 del Vigneto San Francesco (26 euro anch’esso).
Il mio amico Carraro dovrebbe berlo perché ne verrebbe confortata la sua passione per Johann Sebastian Bach: al primo sorso, sembra di sentire l’attacco di una delle celebri fughe. Un’impressione paradossalmente più modesta mi ha fatto quello che le guide indicato come il campione della casa: il Barolo 2001 del vigneto La Serra. Ha un bel retrogusto, ma l’approccio è ostico, anche dopo una lunga ossigenazione. Con tutto il rispetto, e so di guadagnarmi l’anatema di ignorante, col prezzo imponente di una bottiglia di Barolo (125 euro in enoteca) preferirei comperarne cinque del superbo Barbera.
(arretrato di Panorama del 19 gennaio 2007) 

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