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Panorama

Vigne italiane: ecco il re Mida ... Dalla Toscana alla Sardegna, le eccellenze di Tachis... Mida, re della Frigia, aveva avuto in dono da Dioniso il potere di trasformare in oro quel che toccava, ma non potendo poi sfamarsi tornò alle comuni facoltà umane. Giacomo Tachis è stato assai più fortunato. Poiché Dioniso (Bacco per i romani) è il dio del vino, Tachis ha avuto da lui il dono di trasformare in eccellenza il prodotto di una qualsiasi vigna tocchi.
Molti anni fa andò a Bolgheri, dove si faceva un discreto rosato, e ottenne dalle vigne di Niccolò Incisa della Rocchetta nientemeno che il Sassicaia. Da allora ha disseminato di miracoli l’Italia intera. Da quando l’incontrarono, i gestori della Cantina sociale di Santadi (Cagliari) hanno visto la loro produzione trasformarsi da lana in seta. Il prodotto migliore è un Carignano del Sulcis denominato Terre Brune (38 euro in enoteca). Vedo che il mio giudizio di questi giorni (annata 2003) è identico a un assaggio vecchio di quattro anni: mi parve allora un vino magnifico, profondo, sincero e impenetrabile come il carattere dei sardi. Rilevo oggi una personalità netta, ma poco ostentata.
Insomma, un prodotto di grandissima classe. Se nel Terre Brune, il Carignano è con un cinque per cento di un altro vitigno locale, il Bovaleddu, il Rocca Rubia (15 euro) è un Carignano in purezza: pastoso, ruffiano, intrigante, un vino ottimo da tutto pasto. Eccellente il rapporto qualità/prezzo per il Vermentino Casa Silente (10 euro): l’intelligente uso della barrique lo raccomanda a pesci importanti e carni bianche. Infine l’autorevole Latinia (24 euro), magnifico vino da dessert.

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