02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Panorama

Rossi e bianchi da designer ... Cantina personalizzata dal proprietario architetto... “Questi vini nella loro semplicità sono prodotti con costante e affidabile perizia in modo da risultare di grande livello”. Col viatico dell’indimenticabile Luigi Veronelli, Le Vigne di San Pietro si avvicinano ai 30 anni di vita con un ruolo ormai consolidato nell’enologia nazionale. Nel 1979 Sergio Nerozzi, costruttore veronese, si trasferì in un appezzamento di 8 ettari sulla collina di san Pietro.
Il primo passo fu vinificare in proprio le uve fino allora versate nelle cantine sociali. Il secondo di personalizzare la produzione. A ciò oggi provvede il figlio Carlo, l’architetto di casa che una ne fa e cento ne pensa. Per esempio, al vino da dessert nel ’95 venne fuori un profumo meridionale e Carlo lo chiamò Sud. Era straordinario e prese i tre bicchieri del Gambero Rosso. Poi s’intenerì per l’amore dei genitori Franca e a Sergio e battezzò il vino Due Cuori (circa 20 euro in enoteca), che tiene ancora il mercato. Degli ultimi assaggi mi hanno convinto soprattutto due vini rossi.
Il Refolà, in cui la larga base di Cabernet Sauvignon viene temperata da un 10 per cento di Merlot: ne esce (28-30 euro) un buonissimo vino per compagnie nobili. Non vanno trascurati il Balconi Rossi (13-15 euro) a base Corvina con 30 per cento fra Merlot e Cabernet Sauvignon per tutto il pasto e il Centopercento delizioso rosso estivo (Corvina in purezza) con un eccellente rapporto qualità/prezzo (7 euro). Visto che è tornato di moda il rosato, segnalo il piacevolissimo Corderosa (8/9 euro). I due bianchi (Custoza, 8 euro, San Pietro, 13 euro) chiudono con dignità la fila.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su