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Panorama

Cucina cafona ... Quando il kitsch sbarca in tavola... Aberrazioni. Pasta a forma di “pene”, dolci ispirati alle curve femminili e peperoncini in olio santo. Slogan volgari e confezioni di cattivo gusto. I nuovi modi per vendere cibo senza fare riferimento al sapore... Ormai è così sgangheratamente di moda parlare di cibo che per pubblicizzarlo e venderlo a tutto si fa riferimento tranne che alla questione fondamentale: cioè se sia buono. Il risultato è una antologia di stravaganti invenzioni kitsch che i lettori possono certamente integrare con i propri personali reperti. Ecco alcune perle...
Cafonkitsch - Se state facendo una passeggiata romantica sulla famosa Via dell’amore che congiunge Riomaggiore a Manarola, potreste renderne memorabile il ricordo con qualche bicchierino di Liquore Viagrà, infuso idroalcolico di fragoline di bosco e aromi naturali della cantina U’Sciacchetrà, che con questa fantasiosa denominazione rema in senso inverso a Franco Bonanini, presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre che da otto anni si dà da fare per valorizzare gli splendidi comuni di Vernazza, Riomaggiore, Monterosso e ha faticosamente recuperato 15 ettari di vigne di Sciacchetrà sui muretti a secco della costa. Complimenti anche alla fine fantasia degli ideatori di Eurochocolate, la kermesse perugina quest’anno alla sua quattordicesima edizione, i quali, essendosi autodefiniti “costruttori di dolcezze”, hanno scelto come gadget ufficiale una cazzuola di cioccolato, disponibile in 6 gusti diversi, pubblicizzati dallo scicchissimo “Tu che cazzuola vuoi?”. Claim che quanto a eleganza sfida La porcolonga d’autunno, pedalata slow di domenica 23 settembre attraverso nove comuni, da Fontanellato a San Secondo, i cui gioielli architettonici hanno la fortuna di trovarsi sulla strada del culatello di Zibello, che garantisce prolungate soste mangerecce, altrimenti non ci sarebbe un’anima disposta ad ammirarli...
Naïfkitsch... La più clamorosa testimonianza del salto di qualità planetario della pasta, passata da cibo popolare a delicatezza elitaria, si può trovare da Bieri, la migliore salumeria-drogheria di Gstaad dove, tra papaline di caviale iraniano e scatolette di foie gras, campeggiano sacchetti da mezzo chilo di Svizzerotti, pasta secca a croce svizzera, prodotta in Italia e distribuita a Berna. Potrebbe addirittura fare la sua figura in una mostra d’arte contemporanea la bottiglia di vino da tavola rosso siciliano prodotta da Paolo Cuccurullo (nessuna maggiore specifica risulta visibile): sull’etichetta un Etna che sputa lapilli è incorniciato da finte incrostazioni laviche con barbagli di vernice rossa.
Peccato sia difficile da trovare, mentre è ampiamente diffusa la collezione di bottiglie La storia, cabernet sauvignon prodotto da Alpa, a Bandito, Bra (www.alpa-italia.com) le cui etichette ricordano personaggi che hanno scritto la storia. Tra gli altri: Mussolini in varie versioni, Che Guevara, i Papi, Silvio Berlusconi...

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