Panorama

Rossi friulani da primato ... La Montsclapade conserva le antiche tradizioni a prezzi vari... Stavolta come faccio? Come faccio a scrivere che i 12 euro per il Merlot 2006 di Girolamo Dorigo sono un prezzo benedetto, quasi da saldo, e che invece 50 euro per il Pignolo di Buttrio 2003 non li spenderei? Cinquanta euro sono pur sempre 100 mila lire e ricordo quando all’inizio di questo decennio Piero Antinori mi confessava che una grande bottiglia non doveva costare più di 50 mila lire... Frasi dimenticate, da quasi tutti.
Intendiamoci: il Pignolo in purezza che Dorigo ha magistralmente rilanciato è un bel vino profondo, complesso, di gran classe. Ma mi sembra squilibrato il rapporto con gli altri prodotti di questa azienda alla quale il Friuli deve moltissimo (www.montsclapade.com). Il Montsclapade, per esempio, mantiene vive le tradizioni antiche dei vini friulani: il Merlot, che pure rappresenta soltanto il 40 per cento del vino di fronte al 60 del Cabernet Sauvignon, s’avverte immediatamente al gusto. Una buona bottiglia per 30 euro.
Eppure, come ho già detto e come mi accade sempre più spesso, la mia predilezione va a bottiglie di alta qualità e di prezzo assai più contenuto. Oggi si fa Merlot dappertutto e il Friuli si è visto strappare le prime posizioni da altre regioni. Ma il vino di Dorigo, a voce bassa, fa la sua bella figura. Come il Pinot Grigio, per esempio, che di euro ne costa 10 e ha un buonissimo rapporto tra qualità e prezzo. Bello, pastoso, allegro, pieno di antiche nostalgie. Il calamaro invernale appena pescato a Ponza dal mio amico Silverio Sandolo s’è rassegnato volentieri alla sua fine così accompagnato. Meno convincente mi è sembrato il Traminer, vino abitualmente a me caro, che comunque costa soltanto 11 euro.