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Panorama

Beviamo male, siamo inglesi ... James Bond non berrebbe mai un vino inglese. I pochi che esistono sono in genere peggiori degli altri. Se ne producono sulla costa meridionale e orientale dell’isola, sulla linea Birmingham, Norwick, sono quasi tutti bianchi, in genere Muller Thurgau. Il Wrotham Pinot (un clone isolato del Pinot Meunier) è forse l’unico vitigno autoctono della Gran Bretagna. Pochissimi rossi sono Pinot Nero e Cabernet Sauvignon. James Bond, il cui padre Ian Fleming è onorato dall’Imperial War Museum nel centenario della nascita, berrebbe ahimè soltanto grandi vini francesi. E troverebbe i migliori (e i più
cari) nelle liste dei grandi ristoranti di Londra.
Le mie consultazioni delle wine list britanniche mi hanno procurato frequenti accessi di bile per il modo ignobile con cui l’Italia è rappresentata. Vini spesso modesti a prezzi da collezionista. D’altra parte, che gli inglesi non ci amino lo dimostra la columnist enologica del Financial Times, Jancis Robinson: lo scorso Natale, dovendo consigliare ai suoi lettori vini per le feste, ne scelse 139 (66 bianchi, 73 rossi, di basso prezzo, nonostante il target dei lettori). Bene, di questi soltanto sei (quattro rossi e due bianchi) erano italiani.

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