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Panorama

Mi faccio l’orto, ma a distanza ... Nuove agricoltura Nasce online il primo progetto italiano che permette agli urbanizzati di coltivare verdure e legumi biologici. Tutto l’anno... Melanzane appena colte e insalate che sanno anche di rugiada. Ma anche pomodori, cavoli, peperoni... non più solo sapori per chi non vive in campagna: sulla scia di esempi anglosassoni di successo, anche quanti abitano a Milano e Torino, magari in centro, potranno mangiare legumi e verdure del “proprio”orto. Il 21 gennaio debutta il primo progetto italiano (www.leverduredelmioorto.it) che rende disponibili orti a distanza, coltivati nelle campagne del Vercellese da agricoltori ed esperti, secondo le proprie esigenze, con sistemi tradizionali, senza l’utilizzo di pesticidi chimici e ogm e con la garanzia di forniture settimanali a domicilio, fino a 150 chili di verdure per persona l’anno.
L’idea è di tre fratelli vercellesi, Paolo Ferraris, 28 anni, designer e docente allo Ied di Milano, Giovanni, 36, medico psichiatra, e Francesca, 32, laurea in scienze naturali, decisi a fare ritorno alla campagna, in cui sono cresciuti e a prendere in mano le redini dell’azienda agricola di famiglia. Unendo la passione per la terra (“è nel mio dna”) con quella per internet, è stato Paolo, il designer, ad avere l’intuizione di mettere a disposizione di famiglie, coppie e gruppi di persone attente alla qualità e alla genuinità dei prodotti una parte dei terreni di famiglia, l’Azienda agricola Giacomo Ferraris.

Cliccando su internet sarà possibile scegliere il proprio appezzamento e indicare quali verdure coltivare, a seconda delle proprie preferenze ed esigenze. Se le scelte si riveleranno compatibili (e questo verrà stabilito dagli esperti dell’azienda), a giugno sarà possibile gustare i primi prodotti della campagna. Ortaggi e legumi biologici coltivati dai contadini nel rispetto dell’ambiente e dei consumatori e consegnati a domicilio entro ventiquattr’ore dal raccolto, in tutta l’area metropolitana di Milano, Torino, Biella, Vercelli, Novara e Casale.

Ma quanto costerà, alla fine, questo sfizio? L’utente potrà risparmiare o no? “No se si pensa ai prezzi di un supermercato” riconosce Ferraris. “I nostri verranno allineati a quelli delle aziende che fanno consegne a domicilio di prodotti biologici: ipotizzando una famiglia di 4-5 persone e un consumo di circa 600 chili, il costo potrebbe essere di circa 1.300 euro all’anno, ossia 1,18 euro al giorno”.

Il plus non è tanto la possibilità di scegliere le verdure da coltivare e, volendo, di visitare l’orto durante i finesettimana, quanto il controllo della provenienza dei cibi, e, quindi, la sicurezza di una coltivazione tradizionale non nociva alla salute.

Strumento fondamentale del progetto sarà il sito on line: per iscriversi, scegliere l’orto e il mix di verdure, ma anche per imparare i vari metodi di conservazione e di preparazione degli ortaggi.

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