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Panorama

Aglianico, istruzioni per l’uso ... Grazie al cielo per una volta parliamo di Potenza non per questioni giudiziarie, ma per una bella mostra sul realismo fra ‘800 e ‘900. Perché non accompagnare le tinte decise di un De Chirico o di un Balla prima maniera con un bicchiere di Aglianico dell’Agricola Bisceglia che produce in zona? L’Aglianico un tempo era vino tostissimo. Ora perfino il vino più nobile di Bisceglia, il Gudarrà 2005 (Aglianico in purezza), è profondissimo ma assai bevibile. Allo stesso livello, nella mia ininfluente classifica personale (ma assai più giù nel prezzo), sta il Treje ‘05 solida, importante, equilibrata mescolanza di Aglianico, Merlot e Syrah (è un classico in tante regioni lavorare i vitigni di casa in purezza e poi mescolarli con uve di gusto internazionale).Al terzo posto metterei il Terra di Vulcano, che costa poco ed è di buona qualità. La casa lo propone come happy wine, cioè come aperitivo. Niente da obiettare, visto che molti giovani sciagurati bevono prima di cena il Brachetto d’Asti, che è vino da dessert. Il Vulcano di Bisceglia è certamente allegro, ma credo che vada bene per l’intero pasto, soprattutto se ci sono signore a tavola. Una tacca sotto il Syrah Armille e lo Chardonnay Bosco delle rose (info@agricolabisceglia.com).

In enoteca: Gudarrà 14 euro; Tieje 9 euro; Terra di Vulcano 7 euro; Amille 9 euro; Chardonnay Bosco delle rose 9 euro.

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