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Panorama

Montepulciano, il fascino del retrogusto ... Anche se il terremoto ha risparmiato le zone della costa, non si può parlare di un vino abruzzese senza emozione. I colori del terremoto sono il bianco e il nero, proprio come quelli della mostra pescarese Cromofobie. In zona, a Spoltore, c’è un’eccellente azienda vinicola, La Valentina, che ha nei vini rossi il suo forte. Il più titolato è il Montepulciano Bellovedere del 2004, L’etichetta ricorda che dalle colline pescaresi si vede quella parte dolcissima del Gran Sasso detta la Bella Addormentata. Questo grande vino fa dimenticare la cupezza di altri fratelli più simili alla dannunziana Figlia di Iorio: la profondità non va a scapito della bevibilità. Il retrogusto è magnifico. Ma quello che mi ha più affascinato si chiama Binomio, un Montepulciano frutto della collaborazione tra Sabatino Di Properzio e Stefano Inama: fascino straordinario, retrogusto poderoso. Non avrei immaginato che tra i bianchi il Pecorino (asperità e prestigio) prevalesse sul buon Trebbiano: entrambi con ottimo rapporto qualità/prezzo. Modesto il Cerasuolo, su cui varrebbe la pena investire di più: è pur sempre il sapore della nostra infanzia (lavalentina@fattorialavalentina.it). In enoteca: Montepulciano d’Abruzzo Bellovedere euro 28; Montepulciano d’Abruzzo Binomio euro 25; Bianco Pecorino Colline pescaresi euro 7; Trebbiano d’Abruzzo euro 5,80; Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo euro 6,10.

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