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Panorama

Memorabile nettare garibaldino ... Se fate parte di quella schiera purtroppo minoritaria d’italiani che servono col dessert un vino dolce, per una volta portate in tavola un grande Marsala. Sorprenderete
vostri ospiti. Il Marsala ha rovinato il proprio meraviglioso patrimonio dopo la Prima guerra mondiale, quando invase il mercato con prodotti dozzinali. Fu allora che Salvatore Amedeo chiuse la sua azienda. Gran vignaiuolo garibaldino, l’aveva aperta prima dell’unità d’Italia facendo un Marsala sopraffino. Non accettò il degrado del nome e piantò tutto. Marco De Bartoli, uno dei pochissimi produttori di grande Marsala rimasti, comprò dagli eredi alcune riserve storiche e mi ha mandato un nettare del 1860, magnificamente “restaurato”. In attesa che a fine anno imbottigli il Vecchio Samperi 30 anni, che si annuncia memorabile, un’assoluta delizia è il Vigna La Miccia. L’ho assaggiato mangiando un melone e ho continuato. Il Passito di Pantelleria Bukkuram 2006 (anteprima) è pastosissimo con un lungo retrogusto. Segnalo a chi ama lo Sherry il Vecchio Samperi del ventennale, più secco, per un aperitivo freddo raffinatissimo. Chi va a vedere la mostra “L’utopia del colore” assaggi l’utopia di un sapore antico (info@marcodebartoli.com). In enoteca:
Vecchio Samperi ventennale 45 euro; Marsala Vigna La Miccia 40 euro; Marsala 1860 350 euro; Bukkuram 50 euro.

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