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Panorama

Qui si stappano bottiglie preziose ... La prima neve ha fatto appena in tempo ad accarezzare qualche cima che la pioggia l’ha spazzata via e il sole caldo e inatteso comparso fra il 20 e il 21 settembre ha scaldato di nuovo le rocce. Siamo a Cortina, in quel periodo in cui l’estate sta per cedere il passo ai primi freddi. E Cortina ricorda le grandi adunate di Luciana e Antonio Carraro, in cui ardite discussioni musicali si mescolano a magnifiche bevute nascoste. Perché Antonio serve a tutti magnifici vini, poi mi prende da parte e andiamo a stappare una preziosissima bottiglia di Romano Dal Forno, vignaiolo della Val d’Illasi nell’est Veronese. Dal Forno ha poco più di 50 anni e da oltre 25 ha rivoluzionato l’azienda di famiglia. Credo non abbia un carattere facile e quando dice di mettere in discussione ogni anno i suoi risultati significa che il primo con cui litiga è il proprio vino. Esagerato, perché Dal Forno rappresenta l’eccellenza assoluta. Produce il meglio dell’Amarone, della Valpolicella e del Recioto, in vendita solo nelle annate migliori. Dal ‘97 al 2003 non ne ha prodotto. Nel 2003 e 2004 per complicate ragioni di disciplinare il suo Recioto si chiama Vigna Serè. Non l’ho assaggiato, ma dev’essere una delizia, se ha raddoppiato il prezzo di cinque anni fa, quando era già di qualità inarrivabile (info@dalforno.net).
In enoteca: Amarone della Valpolicella 200-240 euro; Valpolicella Sup. 70 euro; Vigna Serè 120-140 euro.
Autore: Bruno Vespa

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