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Panorama

Rossi toscani da prima pagina ... Nonostante lo conosca da molti anni, Paolo Panerai, giornalista-editore di successo, non mi ha mai chiesto di occuparmi dei suoi vini. Così quando ho deciso di abbinare l’azienda Castellare di Castellina in Chianti alla mostra “Arte/Natura - Natura/Arte”, in corso a Pistoia, ho ripensato tardivamente che fosse sua. Beh, non è certo l’amicizia a farmi dire che I Sodi di San Niccolò è uno dei migliori rossi italiani. Lo dicono da anni tutte le guide e con ragione. Questo vino, prodotto nel 2004 in sole 24.732 bottiglie (la mia è la numero 1.087), fatto per l’8 per cento di Sangioveto e per il resto di Malvasia nera. Ed è sinceramente quanto di meglio si possa produrre in Toscana. Appena una tacca sotto è il Poggio ai Merli 2005, un Merlot in purezza prodotto in meno di 5 mila bottiglie: un supertoscano di solenne bevibilità gradito a chi non ama il Merlot eccessivamente morbido. Raccomandabile anche il Vigna Il Poggiale 2006, un bel toscano profondo ed elegante (quasi tutto Sangioveto con uno spruzzo di Canaiolo e Ciliegiolo). Il Coniale, Cabernet Sauvignon in purezza, è un po’ duro e i Chianti Classici della casa non deludono le aspettative (info@castellare.it). In enoteca: I Sodi di San Niccolò euro 50; Poggio ai Merli euro 60; Riserva Il Poggiale euro 25; Coniale euro 30; Chianti Classico Riserva euro 18.
Autore: Bruno Vespa

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