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Panorama

Storie di vini ... Così il Frascati ritorna nobile... Mettiamoci d’accordo: se leggete la storia del Frascati, si racconterà che ha indorato la tavola di imperatori e nobili romani per arrivare, all’inizio del Novecento, nelle cantine delta corte inglese. Ma c’è Frascati e Frascati e un tempo molti vini bianchi dei Castelli, simbolo della tradizione enologica romana, procuravano spesso mal di testa. Vi ho ripensato assaggiando i bei bianchi di Giulio e Fabrizio Santarelli. Il Frascati superiore 2008 è fresco, piacevole e tonico, ma anche il Frascati di base, che ha un buon rapporto qualità/prezzo. Che diventa eccellente nel Campo Vecchio bianco. Va festeggiato il ritorno del Cannellino, scomparso per la fillossera, che Santarelli ripropone per la prima volta con l’annata 2008. La predilezione dell’azienda De Paolis per i vini dolci si vede nell’ottima Muffa Nobile 2007. Da segnalare anche il Moscato rosa Rosathea che ho assaggiato con una torta alle visciole. Tra i rossi ha un prezzo importante I Quattro Mori 2005 (due terzi Shyraz) che, al primo assaggio, appare tuttavia piuttosto scontroso. Corretto come vino da tutto pasto il Campo Vecchio 2006 (info@casteldepaolis.it). In enoteca: Bianco Lazio Campo Vecchio 7,50 euro; Frascati superiore 11 euro; Rosso Lazio Campo Vecchio 12 euro; Rosso Lazio I Quattro Mori 30 euro; Rosso Lazio Rosathea (0,500 l) 18 euro; Bianco Lazio Muffa Nobile (0,500 l) 23 euro; Frascati-Cannellino (0,500 l) 12 euro.

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