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Panorama

Best Italy ... La felicità dei piccoli comuni... Per la prima volta una ricerca di “Panorama” con il Centro studi Sintesi ha fotografato la qualità della vita nel nostro Paese, utilizzando numerosi parametri per selezionare le località migliori. I risultati? vince Brunico, ma Saluzzo è la patria della ricchezza, Priverno della partecipazione politica, La Maddalena della sicurezza...

...Alba (Cuneo)... ...Anche l’agricoltura ha una specializzazione vinicola di alto livello: Barolo e Barbaresco hanno i nomi di Pio Cesare, Gaia, Ceretto, Oddero, Colla, Borgogno, Serafino. Infine, la cultura: istituzioni come il Museo civico Federico Eusebio, la Famija Albèisa, la Fondazione Ferrero, il Centro studi Beppe Fenoglio, l’Arvangia ma anche il teatro e i concerti rendono stimolante questa città... (Giulio Parusso)

...Valdobbiadene (Treviso)... Valdobbiadene racchiude un incanto. Sono molte le persone che conosco che si sono trasferite qui, come la mia famiglia d’origine, pensando di restare pochi anni per poi non muoversi più, attanagliati da un piccolo mal d’Africa nel profondo Nord-Est italiano. Noi che abbiamo deciso di rimanere, o che ce ne andiamo per poi ritornare, non sappiamo spiegare razionalmente che cosa ci leghi a questa terra: viene istintivo parlare di quello che non va bene (il ripetersi, l’arricchirsi, il chiudersi, il bisbigliarsi) eppure continuiamo a stare qui. Sarà l’aria. Non solo quella che respiriamo, ma anche l’ossigeno che butta fuori il pensiero mentre si gira per questi luoghi. Perché Valdobbiadene è talmente immobile in se stessa che viene naturale girarla continuamente. Partendo dalla piazza, con il campanile più alto del Veneto dopo San Marco, per andare lungo le colline traboccanti di vigneti, scendere sino alle sponde del Piave a scoprire scorci improvvisi dietro le curve, salire verso le nostre montagne, fermarsi poi a San Floriano e, dall’alto, capire perché Valdobbiadene è il piercing di uno degli ombelichi del mondo. Siamo in un luogo di luoghi: tracce di posti che si rincorrono, puntini dei disegni della Settimana enigmistica che bisogna unire. Sarà il Prosecco. Che noi beviamo normalmente tutti i giorni da molto prima che diventasse un marchio conosciuto in tutto il mondo. E la soppressa, il formaggio di malga, i funghi, i radicchi col lardo. Sarà l’unica “osteria senza oste” italiana: un piccolo casolare sul panorama mozzafiato delle viti scoscese dove ci si serve da soli, si mangia, si beve e ci si fa il conto prima di andare via, mettendo i soldi dentro una cassettina. Sarà perché, la domenica mattina, puoi trovare il sindaco e il medico in pensione che chiacchierano al caffè Commercio, seduti vicino a un tavolino di adolescenti con tatuaggi e capelli viola. Sarà che nel cortile dei contadini i trattori sono parcheggiati insieme a Mercedes e Bmw. Sarà che Valdobbiadene non porta da nessuna parte, che ci devi venire di proposito sennò non ci passeresti mai. Sarà perché il suo incanto è dato dall’illusione che tutto, qui, sembra avere un senso. E non importa molto se, alla fine, non capiremo mai che cosa è. (Roberto Tossani)...

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