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Panorama

Storie di vini ... San Leonardo, un trio d’archi da bere... Un vino non nasce per caso. Ogni bottiglia è un corpo vivo che pulsa e che racconta la sua storia. Nei vini di Carlo Guerrieri Gonzaga, di cui torno a occuparmi dopo quasi cinque anni in occasione della grande rassegna d’arte di Rovereto, il cuore e il racconto sono antichi. Parlano per esempio della marchesa Gemma che nel 1916 organizzò il rientro di 12 mila prigionieri trentini, triestini e istriani, già austrounganci, provenienti da 110 campi di concentramento russi, che formarono la Legione trentina dell’esercito italiano. Sono queste radici che hanno legato a questa tenuta i contadini avvicendatisi nella collaborazione con la famiglia Guerrieri Gonzaga. Il risultato più importante e sorprendente è da quarant’anni il San Leonardo, felicissimo uvaggio di Cabernet Sauvignon (60 per cento), Cabernet Franc e Merlot. L’assaggio dell’annata 2001 conferma l’eccellente impressione che ebbi cinque anni fa: un vino che si annuncia signorile e poderoso già a 10 centimetri dal naso. Un vino nobile, un grande rosso che tuttavia non intimidisce. Ma anche le annate più recenti, il 2003 e il 2004, restano saldamente all’altezza della fama. Più giovani come produzione i vini juniores della casa. Il Villa Gresti è un Merlot con uno spruzzo di Carmenere. Al primo assaggio mi apparve un po’ duro, ma le riserve scomparvero quasi del tutto nei tempi successivi. Il Terre di San Leonardo (assemblaggio di uve diverse dalla Tenuta) è infine il corretto completamento di un trio d’archi in cui si fondono dolcezza e potenza (info@sanleonardo.it). In enoteca: San Leonardo (2001) 55 euro; San Leonardo (2003 -2004) 48 euro; Villa Gresti 24 euro; Terre di San Leonardo 12 euro.

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