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Panorama

Bianchi dolci di tradizione etrusca ... La vendemmia è molto tardiva, tra ottobre e novembre. Le nebbie del mattino favoriscono la nascita della Botrytis cinerea, un fungo parassita che attacca le uve Sauvignon consentendo la nascita di uno dei migliori vini dolci che abbia assaggiato: la Muffa Nobilis di Palazzone. La famiglia Dubini, proprietaria da 40 anni di questa antica azienda orvietana, ricorda che la zona è una delle pochissime in Italia vocate ai vini dolci fin dai tempi degli etruschi, che peraltro non erano capaci di fare quelli secchi. Ho accompagnato Muffa Nobilis a un formaggio non troppo stagionato e lo sposalizio è stato sorprendente. Palazzone colpisce anche per la capacità di produrre vini bianchi e rossi con un eccellente rapporto tra qualità e prezzo. Non è facile trovare
a 9 euro in enoteca un vino rosso da tutto pasto senza uno strafalcione e un tannino di troppo come il Rubbio. O allo stesso prezzo un Grechetto così garbato e insinuante.
Salendo di classe, tra i rossi, c’è il Piviere, un Sangiovese morbido senza picchi, che invece s’incontrano nel primo della classe, l’Armaleo, un Cabernet Sauvignon solido e profondissimo. Tra i bianchi semplice e corretto l’Orvieto di base, mentre il Terre Vineate, di classe superiore, stenta al decollo (info@palazzone.com). Prezzi indicativi in enoteca: Muffa Nobilis 21 euro; Rubbio 9 euro; Grechetto 9 euro; Piviere 15 euro; Armaleo 35 euro; Terre Vineate 9 euro.

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