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Panorama

Storie di vini ... Rossi imponenti come una sinfonia... Tenendo in mano un bicchiere di M.I. (Monte Ilice), un Etna rosso di Ciro Biondi, sono andato a rivedermi un piccolo quadro di tagli di Lucio Fontana (in mostra a Catania con Alberto Burri). E ho cercato di accostare i misteri dell’uno a quelli dell’altro. Fontana racchiude in sé il fascino e i misteri irrisolti di un vulcano. E i vini della famiglia Biondi da più di un secolo nascono alle pendici dell’Etna, a oltre 500 metri di quota, in un posto in cui le temperature fra giorno e notte possono variare anche di 30 gradi. Una sfida con la natura che porta a risultati eccellenti. Quando ho assaggiato il M.I. avevo ascoltato da poco in Senato la Quinta sinfonia di Ludwig van Beethoven diretta magistralmente da Riccardo Muti. Il profumo di quel vino è imponente come le note d’attacco (i colpi del destino) ma il sapore si scioglie poi nelle tenerezze dell’adagio. Come molti vignaiuoli, Biondi ha rivoltato da alcuni anni le vecchie abitudini di famiglia. Sta valorizzando i vitigni autoctoni con ottimi risultati e, visti i prezzi, fa vini per amatori. Il Nerello Mascarese e il Nerello Cappuccio, genitori del Monte Ilice, lo sono anche dell’Etna rosso Outis. Questo vino, buono anch’esso, ha la forza e ruvidezza di un Polifemo, senza però la morbidezza seducente del confratello (c.biondi@vinibiondi.it). Prezzi indicativi in enoteca: M.I. 50 euro; Outis 35 euro.

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