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Panorama

Storie di vini ... Montepulciano allegro, simbolo d’Abruzzo... Una sera alcuni amici mi fecero trovare a cena un Montepulciano d’Abruzzo che non conoscevo. L’aveva consigliato Luca Maroni, il D’Annunzio degli enogastronomi, ed era una garanzia. Ma poiché Luca talvolta vuole distinguersi per eccentricità (come Gabriele D’Annunzio), avevo una prudente curiosità. Fu una grande sorpresa. Lo Yume 2006 si rivelò molto più allegro dei suoi confratelli pur mantenendo il corpo giusto. Cercando di capire da dove arrivasse, ho scoperto che a Ortona (Chieti) la Caldora vini, guidata da Marco Flacco, ha costituito un’azienda importante e una grande cantina sociale. I risultati dell’intera gamma sono ineccepibili. Il Montepulciano di base è buonissimo per tutti i giorni. Tra i bianchi, il Pecorino 2009 ha una personalità peperina, chi ama un tocco più lezioso ed elegante preferirà la Malvasia Yume. Il miglior riconoscimento che da aquilano posso fare a questa azienda è raccomandare i suoi vini a chi andrà nella mia città ferita per la bellissima processione del Venerdì santo, la prima dopo il terremoto del 2009. Torneranno i simboli contemporanei di Remo Brindisi e lo struggente Miserere settecentesco che viene proprio dalla scuola chietina (caldora@caldoravini.it). Prezzi indicativi in enoteca: Yume Montepulciano d’Abruzzo 18 euro; Colle dei Venti Pecorino 10 euro; Montepulciano Caldora 6 euro; Yume Bianco 14 euro.
Autore: Bruno Vespa

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