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Panorama

Storie di vini ... Il Verdicchio invecchiato diventa aristocratico... La famiglia Bucci si occupa di agricoltura da 300 anni. Le vigne più vecchie di Verdicchio ne hanno meno di 50. Conosco da poco l’azienda e non posso giudicare la qualità dei vini che produceva 20 anni fa. Ma certo allora nessun Verdicchio era da serie A. Questo bianco marchigiano, prodotto in un’area molto circoscritta, era popolare per la sua freschezza negli anni Sessanta, quando la qualità non era né diffusa né richiesta. Nei decenni successivi una clamorosa opera di chirurgia estetica l’ha trasformato. Villa Bucci Riserva ne è uno degli esempi migliori. Ho assaggiato l’annata 2001 ed è eccezionale: quando mai si trovava un Verdicchio invecchiato? I 18-24 mesi in botte gli danno un tono aristocratico. Ma è armonico, equilibrato e con un ottimo rapporto qualità/prezzo il giovane Verdicchio classico del 2008. Bucci ha anche due vigne per la produzione di Montepulciano e Sangiovese. Sia il Pongelli sia il Bucci rosso mescolano i due vitigni. Il Pongelli (2007) è un vino solido e avvolgente con un buon retrogusto. Curiosamente il Villa Bucci rosso, che costa il doppio, non mi pare migliore (bucciwines@villabucci.com). In enoteca: Villa Bucci riserva-Verdicchio dei Castelli di Jesi classico 31 euro; Bucci classico-Verdicchio dei Castelli di Jesi classico Superiore 12 euro; Pongelli-Rosso Piceno 12 euro; Villa Bucci rosso-Rosso Piceno 25 euro.

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