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Panorama

Storie di vini … Antico capolavoro ... C’è vino e vino e quando un grande vino nasce da vitigni che spesso vengono violentati per produrre vini dozzinali c’è davvero da complimentarsi con chi li fa. È il caso, stavolta, di Paolo De Marchi, che a Barberino Vai d’Elsa (Firenze) ha da 35 anni “rivoltato” l’azienda del padre cavando dal Sangiovese quel capolavoro rinascimentale che è il Cepparello. L’annata 2007 è pastosa, signorile, aristocratica e propone in chiusura un retrogusto eccezionale, l’autentico piacere del ricordo. Ma già l’annata 2001, assaggiata cinque anni fa. mi aveva entusiasmato. Appena una tacca sotto, pure nell’eccellenza, il Cabernet Sauvignon Collezione De Marchi 2004, che si giova di piccole quantità di Petit Verdot, Merlot e Cabernet Franc: un uvaggio riuscito con una ragionevole evidenza di tannini e un bel retrogusto. Il Syrah della stessa annata ha una voce molto profonda, quasi meridionale, mentre il Chiami Classico 2008 è corretto e ineccepibile nel rapporto qualità-prezzo: esattamente quel che ti aspetti da un vino di base, ma al tempo stesso di classe. Ottimo l’unico bianco della casa, lo Chardonnay Collezione De Marchi 2008, che già mi aveva molto intrigato nell’annata 2004.

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