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Panorama

Gli abbinamenti di Luca Gardini ... Il Nero D’Avola con la nocellara, il lambrusco con la taggiasca. E la Vodka? Va bene con tutte ... “È uno degli abbinamenti più problematici, alla pari con i carciofi, gli asparagi, il cioccolato. Seguendo il classico percorso ascendente dal delicato al sapido, mi piace iniziare dall’oliva ascolana, la meno salmastra, magnifica fritta, che richiede la morbidezza del perlage di uno Champagne, odi una bollicina Metodo classico odi un Prosecco senza note abboccate, da coltura naturale. Alla bella di Puglia, polposa e acidula, spesso aromatizzata con semi di finocchio e peperoncino, abbinerei una birra bionda artigianale italiana, non dolce ma cedevole, con una spuma pannosa. La nocellara del Belice verde o nera è un’oliva grintosa, con un finale quasi marino: ci sta bene un vino dell’isola stessa, un Nerello mascalese o un Nero d’Avola, con tannini delicati. Oppure, per staccare, si può virare verso la morbidezza di un Ormeasco di Pornassio odi un Dolcetto d’Alba. Per la taggiasca, di tutte la più salmastra, tre idee: un Lambrusco di Sorbara molto secco, con sentori di frutti di bosco, oppure un vitigno internazionale come un Merlot toscano morbido, o ancora un Marsala asciutto e nobile.
Per un abbinamento iconoclasta, valido sempre, scelgo una vodka liscia, pastosa, servita a temperatura ambiente con cubetti di ghiaccio che, sciogliendosi velocemente, amplificano i profumi della vodka e la sapidità delle drupe”.

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