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Panorama

Storie di Vini ... Vini da signori ... Angelo Gaja è stato, anni fa, il primo italiano a farsi pagare il vino come fosse un francese. Onore al merito, visto che vini francesi di diversa origine, ma di pari livello, costano anche di più. E che nel numero di ottobre Wine Spectator gli ha dedicato la copertina. Gaja è un prestigiatore del Nebbiolo: qui lo presenta in purezza, come nel Barbaresco che è tannico, robusto, intrigante, dal retrogusto importante. Lì vi aggiunge un 5 per cento di Barbera e riesce a fare nel Costa Russi un vino più allegro degli altri, pur mantenendo un fondo di austerità. Nel Conteisa la percentuale di Barbera sale fin quasi al 10 per cento e viene fuori un bel vino da tutto pasto, se si ha la pazienza di scaraffarlo e lasciarlo ossigenare. Altra lavorazione per lo Sperss (Barbera al 6 percento): un sapore austero con qualche sorriso. Ma i campioni di casa restano i due Soci, entrambi con Barbera al 5 percento. Il Tildin stacca di una incollatura il San Lorenzo: è semplicemente emozionante, dà tono a qualsiasi cena, prevale su ogni piatto. Il San Lorenzo, pronto poco dopo l’apertura della bottiglia, parte con gli ottoni dei tannini senza coprire le viole e soprattutto i violini del retrogusto. A proposito: il Darmagi è probabilmente il miglior Cabernet Sauvignon italiano: vino da grande invecchiamento, dopo 10 anni è freschissimo e sorridente.


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