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Panorama

Un vero Supersicilian ... Salvatore e Vinzia Di Gaetano da Paceco (Trapani) hanno preso esempio da Carlo V per la loro azienda Firriato: sul loro impero vinicolo non tramonta mai il sole E vero che non hanno ancora esteso all’estero i loro possedimenti come Piero Antinori e Gianni Zonin, ma non c’è angolo della Sicilia (Egadi comprese) in cui non s’approvvigionino. Il risultato: oltre 4 milioni di bottiglie un numero che da solo autorizzerebbe una certa diffidenza, se i risultati non dimostrassero il contrario. Si prenda il Camelot, ispirato alla leggenda di re Artù. Fosse nato in Toscana, sarebbe un Supertuscan. Vista l’origine, è un Supersicilian. Ma qui mescolare Cabernet Sauvignon e Merlot (rapporto 60/40) significa produrre un vino meridionale fin dal profumo, dalle allusioni sensuali, dal retrogusto di meriggio assolato. Aromi siciliani per eccellenza e un sapore che riempie la bocca con un ottimo retrogusto si trovano nell’Harmonium (Nero d’Avola in purezza), mentre un altro uvaggio siciliano, morbido e garbato (sintesi dei due Nerello), si trova nel Cavanera Rovo delle Coturnie. L’Altavilla della Corte (Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon in parità) ha un buon rapporto qualità-prezzo per un vino da tutto pasto. Più modesti i bianchi della casa. Il Cavanera Ripa di Scorciavacca 2010 è soltanto garbato. Ma i rossi meritano grande attenzione.


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