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Panorama

Storie di vini ... La prima volta che scrissi per Panorama di Arnaldo Caprai era il 2004 e mi colpì il versetto del Cantico dei cantici che suo figlio Marco aveva stampato sul tappo superbo dell’annata 2001: “Baciami coni baci della tua bocca, inebriandola con gli aromi del tuo vino...” (tentazione terribile, visto che più tardi, nel Rinascimento, i baci servivano a controllare se le donne avessero bevuto). Ricambiai con un verso di Euripide: “Dove non è vino non è amore”. Il Sagrantino, nella sua versione più alta che è appunto quella del 25 anni replicata periodicamente, è vino rigido e imponente come i versi di Euripide che non parlano d’amore. Ma esso sa sciogliere nel corpo infinite dolcezze. In attesa che l’anno prossimo esca la nuova versione dei 25 anni, il vino di Caprai che mi ha più intrigato è il Sagrantino passito in purezza del 2007: grande classe e capacità seduttiva alla quale la mia fetta di Sacher non ha saputo resistere. A chi ama il Sagrantino classico, un po’ duro per i miei gusti, segnalo l’ottimo Collepiano 2007. Personalmente, fra i vini di Caprai di questa stagione preferisco il più modesto Vigna Flaminia a base di Sangiovese, meno tannico e più bevibile dell’altro. Eccellente il rapporto tra la qualità e il prezzo del Montefalco 2009, il più morbido della famiglia con il Sangiovese arricchito di un terzo e in quote uguali da Merlot e Sagrantino.

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