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Panorama

Storie di vini ... Toscano di mondo ... La famiglia Mazzei si allarga. Fa vino da secoli in Chianti (Castello di Fonterutoli), ha acquisito vent’anni fa una tenuta in Maremma (Belguardo) e ora produce vino anche in Sicilia. Il vino che mi è piaciuto di più è naturalmente il Siepi (annata 2008), etichetta storica della famiglia, metà Merlot e metà Sangiovese, come usa in Toscana quando si vuole dare un tono internazionale al vino di casa. Tannico quel che serve, il Siepi vede una partita a braccio di ferro tra i due vitigni con il Sangiovese che vince il primo assalto e il Merlot che prevale nel retrogusto. Al secondo posto, con un buon rapporto tra qualità e prezzo, c’è il Belguardo 2007, Cabernet Sauvignon con uno spruzzo di Cabernet Franc. Vino buono per vastissimi abbinamenti, ha una voce da basso del genere Boris Godunov di Musorgskij: da grande protagonista, voglio dire. Segue il vino siciliano Zisola. Nero d’Avola in purezza, ha un’educazione continentale perché le profondità tipiche di questo vitigno sono ben controllate. Anche qui qualità superiore al prezzo, come quasi tutti i vini dei Mazzei. Si prenda per esempio il Rosé di Belguardo dell’ultima annata, freschissimo e solido. Il Morellino Bronzone del 2008 di Belguardo: sorprendentemente morbido per questo vitigno spesso ruvido. E infine il Vermentino 2010: tonico, forte, piacevole. Una splendida scuderia, insomma.

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