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Panorama

Storie di vini ... Sivano Boroli è un gran signore piemontese, erede di una famiglia di imprenditori che dai primi decenni dell’Ottocento si sono occupati di tessile, per arrivare in tempi assai più recenti all’editoria e, finalmente, da una ventina d’anni al vino, ora gestito da Achille, terzo dei suoi quattro figli. Uno dei meriti di Boroli è di organizzare ogni anno un seminario internazionale. Il mese scorso è toccato alla Cina e si è capito quali spazi enormi si aprirebbero alle nostre esportazioni, se facessimo una promozione finalmente massiccia e unitaria. Fra i tanti vini che produce Boroli, quello che amo di più è la Barbera Quattro fratelli del 2009: sorprendente per il suo glamour, sintesi magistrale di profondità e di bevibilità. Eccellente il rapporto qualità/prezzo. La Barbera superiore Fagiani 2005, più severa della sorella minore, ha bisogno di una lunga apertura per dare il meglio di sé. Naturalmente sono da segnalare i due Barolo: il Cerequio 2005 e il Villero 2004. Il secondo è più importante e dopo 10 anni dà il meglio di sé in fatto di morbida consistenza. Qualche piacevole accento baritonale si trova nel Dolcetto Madonna di Como 2009. Tra i bianchi lo Chardonnay Bel Ami è ammorbidito e reso intrigante da un leggero invecchiamento

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