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Panorama

Storie di vini ... Quando sì parla di Sassicaia, è come parlare di Ferrari odi Riccardo Muti, il meglio del made in Italy al quale affidiamo quel che resta della nostra traballante reputazione internazionale. Nell’azienda di Bolgheri c’è stato un passaggio di mano nella conduzione enologica tra Giacomo Tachis e Graziana Grassini. Tachis, re Mida del vino italiano, fu chiamato a metà degli anni 60 da Nicolò Incisa della Rocchetta che, forzando in qualche modo la mano al padre Mario, produsse il primo grandissimo Cabernet Sauvignon italiano. A quanto pare, l’allieva non fa rimpiangere il maestro: il Sassicaia 2009 mantiene una straordinaria continuità qualitativa con le annate 2002 e 2005. La grande, consueta morbidezza non nasconde i tannini, ma il risultato complessivo è da grande cena romantica, Il Guidalberto 2010, vino cadetto della casa (60 per cento Cabernet Sauvignon e 40 per cento Merlot), è un Supertuscan pieno e rotondo, garbato e aristocratico, mentre Le Difese della stessa annata (il Cabernet Sauvignon è integrato per un terzo da Sangiovese) è un magnifico vino da tutti i giorni per benestanti.


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