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Panorama

Storie di vini ... Qual è il sistema migliore per celebrare un grande vecchio come Livio Felluga ormai sulla soglia dei cent’anni? Continuare la sua opera migliorando, se possibile, il prodotto. Comperavo i suoi vini già negli anni 70, con l’approvazione di Luigi Veronelli. Allora l’azienda aveva 20 anni e colpivano le curiose etichette con le carte geografiche. La tradizione continua, con qualche eleganza grafica in più e con un prodotto migliorato. A suo tempo comperavo Pinot grigio e Sauvignon. Il Friulano si chiamava Tocai, ma ha mantenuto profumo intenso e un retrogusto importante che attraversa un sapore pieno di aromi complessi. L’illivio non c’era: fu creato nel ‘98 per gli 85 anni di Livio e valorizza il Pinot bianco unito a Chardonnay e Picolit. Terre Alte (Friulano, Pinot bianco e Sauvignon) è ormai diventato un classico: solido e perfetto anche per piatti elaborati. Tra i rossi il Sossò, forse il migliore della casa, nonostante la compagnia dei bianchi: grande tono e retrogusto morbido e accattivante. Infine, il Picolit è ineguagliabile come vino da dessert per i profumi e la dolcezza romantica che deve accompagnare la chiusura di una cena.

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