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Panorama

L’annata (buona) che verrà ... Ormai quasi tutte le uve italiane sono già mosto e si iniziano a stilare i primi bilanci di questa raccolta caratterizzata da un inizio ritardato di 10- 15 giorni rispetto agli anni precedenti, grazie a un settembre eccezionalmente mite e soleggiato. Che cosa dobbiamo aspettarci da quest’annata 2013? Innanzitutto un netto aumento della produzione rispetto alle scarse rese del 2012. Fanno eccezione Trentino e Friuli. Quantità ma anche qualità: il 2013 si annuncia decisamente buono, con molti picchi. Gli sbalzi climatici dell’estate nel nord della Penisola hanno fatto maturare uve meno zuccherine rispetto agli anni scorsi. Ne deriveranno vini un po’ meno alcolici ma ricchi in acidità e corredo aromatico, sicuramente tini ed eleganti. Queste sono caratteristiche che potrebbero dare grandi soddisfazioni agli amanti delle bollicine del Franciacorta e del Trento doc. Altrettanta gioia potrebbe arrivare dalla profumatissima eleganza dei bianchi dell’Alto Adige, come Sylvaner o Kerner di Pacherof (in enoteca a 15 euro), o dalla struttura sapida di un Lugana Molin di Provenza (12 euro). Scendendo la Penisola, dove l’aumento della produzione ha toccato i picchi più alti, potremmo trovare risultati eccellenti tra i rossi abruzzesi, come nella fruttata morbidezza della Regia Specula, Montepulciano di Orlandi Contucci Ponno (12 euro), o, nelle isole, nella vulcanica mineralità etnea del Carricante di Calabretta (13 euro), piuttosto che nella complessità del Chimbanta (25 euro), un Monica in purezza vinificato in Sardegna da Dettori. Buoni assaggi 2013 a tutti.

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