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Panorama

Luciano e Luca Sandrone fanno vini molto piemontesi. Notazione paradossale, visto che si tratta di Barolo, Nebbiolo, Dolcetto e Barbera. Mi riferisco alla serietà, al rispetto della tradizione e al continuo affinamento tecnologico. In tempi in cui il Barolo si apre a qualche innovazione per sedurre il mercato internazionale, Sandrone va dritto per una strada che sembra perfino più vecchia dei 35 anni di età della casa vinicola, che ha sede proprio a Barolo. Ho scelto per l’etichetta il vino più importante e forse più riuscito della casa, il Barolo Cannubi Boschis 2009: anche dopo una lunga attesa dall’apertura della bottiglia, i tannini restano piacevolmente solenni. Questa severità mi pare un pochino eccessiva nel Barolo cugino, frutto di uve raccolte nel 2009 a Le Vigne. Solenne è perfino la Barbera d’Alba 2011, segno di un carattere che si respira in tutta la casa. Ma è un bel bere. Il Nebbiolo d’Alba di Valmaggiore 2011 è di razza diversa: più chiaro e molto più allegro dei cugini, di buon carattere e con i tannini al punto giusto. I prezzi sono alti, talvolta un po’ troppo, e dunque i vini sono dedicati a una nicchia internazionale (la casa è molto premiata) di amatori.

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