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Panorama

Storie di vini ... Se chiedete a Giulio Bertrand se sia più affezionato agli oli italiani trapiantati in Sud Africa o ai vini piemontesi e bordolesi trapiantati anch’essi, sarà costretto ad ammettere una debolezza per i primi. Sono stato suo ospite a pranzo nella meravigliosa tenuta settecentesca di Somerset West, Stellenbosch, all’inizio della valle del vino che si apre a mezz’ora di auto da Città del Capo. E il blend di 14 oli nati da piante provenienti dall’Italia intera dà una grande emozione. (Gli oli di Bertrand vincono regolarmente i premi internazionali più importanti). Ma anche i vini non scherzano. Nei francesi il blend è molto variabile tra Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. La stessa annata 2003 del Morgenster (nome della Casa) e del Lourens River Valley presenta una maggiore severità nel primo e una maggiore dolcezza nel secondo, forse di livello superiore. Appassionato di musica, Bertrand, arrivato in Sud Africa nel 1992, ha chiamato Caruso il delizioso rosato da Sangiovese, Tosca un rosso con prevalenza Sangiovese di dolce complessità e Nabucco il campione di casa, Nebbiolo in purezza.

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