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Panorama

Ad Arnault fa gola Montalcino. Il gigante del lusso Lvmh vorrebbe aggiungere il Brunello al suo ricco portafoglio di vini ... Lvmh punta su Montalcino. A grandi vini del calibro di Chateau d’Yquem o Chateau Cheval Blanc e champagne come Moet & Chandon, Dom Pérignon, Veuve Clicquot, già in portafoglio, il gigante francese del lusso sarebbe intenzionato ad aggiungere il Brunello. Anche per allargare la presenza in Italia, che conta da Pucci a Fendi, da Bulgari a Loro Piana. A Montalcino aziende in vendita non ne mancano: secondo stime locali, un decimo dei proprietari è disposto a passare di mano. Attratti dalla valutazione raggiunta dai vigneti collinari (400 mila euro a ettaro di media ma con punte superiori al milione) che sale di pari passo al prezzo del vino, arrivato a 1.600 euro a ettolitro sfuso. In cima al gradimento della famiglia Arnault (anche per una quota significativa, e non solo per il controllo) sarebbe, secondo quanto risulta a Panorama, la storica azienda Biondi Santi, dove nel 1869 è nato il Brunello. Resa grande da Franco Biondi Santi, scomparso nel 2013, è un’azienda che, per tutelare la qualità del prodotto e il marchio, ha addirittura rinunciato a produrre il Brunello dell’annata 2014, ritenuta non all’altezza della tradizione. Ma nel mirino di Lvmh potrebbero finire, secondo indiscrezioni, anche altre cantine montalcinesi. È il caso, a esempio, della Cerbaiona, fondata e condotta dall’ex pilota di Alitalia, Diego Molinari, e dalla moglie Nora. O del Marchesato degli Aleramici, di proprietà della famiglia Fedriani, cui si sarebbero interessati
investitori cinesi.

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