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Panorama

Se lo bevi sei più felice ... Roberto Anselmi è un uomo straordinario, uno di quelli che mi fanno innamorare sempre di più del mondo del vino. Affronta con serenità e senza farsene stravolgere le avversità della natura: ieri l’alluvione che gli distrusse la vigna, oggi la grandine che gli impoverisce il raccolto. Colto come un laureato di livello (quello che è), semplice come un contadino. Un contadino che ha avuto il coraggio di ridurre le potenzialità dell’azienda dai 15 milioni di bottiglie (di vino così e cosi) del padre alle 700 mila di vino eccellente prodotte oggi. Un uomo colto che nel 2004 presentò il suo pezzo più pregiato, “I Capitelli”, in un concerto di musica da camera a Roma in cui la felice complessità di questo vino fu assimilata a uno sposalizio tra Wolfgang Amadeus Mozart e Maurice Ravel. Dolce, cremoso, inebriante, questo vino fatto con uve Garganega in purezza vi fa chiudere qualsiasi pasto senza deludere mai. Anselmi è uscito dal Consorzio del Soave nel 2000 “per insanabili controversie tecniche e filosofiche sulla viticultura”. Ma il suo Capitel Croce (Garganega in purezza) è uno dei più grandi Soave che si sia mai visto. Aperto, solare, ma misterioso come una donna che ti invita ad approfondire i suoi segreti e ti gratifica con un retrogusto romantico. Il Capitel Foscarino (Garganega con un dieci per cento di Chardonnay) è più sbarazzino, da bere senza cravatta. Il San Vincenzo è da bere per tornare allegri se siete tristi e da bere se siete allegri per restarci. Tutti i vini hanno un eccellente rapporto qualità/ prezzo.

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