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Panorama

Storie di vini ... Berlo è come tuffarsi nudi ... Josko Gravner è un grande cardinale del vino.
Come per i principi migliori della Chiesa, per lui non contano gli anni, ma i secoli. Se potesse, farebbe invecchiare i suoi vini per cinquant’anni. Per ragioni di necessità deve limitarsi, a malincuore, a un decennio. Così, quando nel 2010 ci occupammo della sua cantina, annunciammo per il 2013 il parto del Rosso Breg 2004. Pignolo in purezza, frutto di un lunghissimo invecchiamento. Eccolo finalmente sulla nostra tavola. Lo stappiamo con l’emozione dell’archeologo che spolvera delicatamente un reperto romano e c’investe il suo magnifico profumo baritonale. Bevendolo, l’immagine che suggerisce l’estate è di una lunga immersione nudi come mamma ci ha fatto nella purezza di un fondo marino blu rischiarato da un raggio di luce, Per
suoi bianchi invecchiati nelle anfore, Gravner è meno esigente:
bastano otto anni di maturazione. Il segreto sta nell’antico eppure modernissimo “abbraccio delle bucce” come scrive Stefano Caffarri nel raffinatissimo libro dedicato all’azienda, Per capire quanto vale la Ribolla 2007, sciacquate il bicchiere con un sorso di vino e quando torna vuoto annusatelo. Altro che Chanel n.5:
una sinfonia di profumi. Il sapore profondissimo di frutta matura può gratificarvi anche a fine pasto, Il Bianco Breg 2007 ha un colore perfino più ambrato della Ribolla. Sembra sherry. Un sorso pastosissimo basterebbe per
l’intera serata. Trentamila bottiglie in tutto solo per amatori.

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