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Panorama

Sono diventata la regina
del Moscato Ex modella, Elisa Dilavanzo è un’imprenditrice vinicola
con una medaglia d’oro in tasca … “La vendemmia è come il parto, Non sai mai quando
è il momento, ma devi essere sempre pronta”. Elisa
Dilavanzo scoppia a ridere mentre risponde al telefono trafelata correndo giù dalle colline per trovare
il posto giusto per parlare, quello dove la linea non cada, ma dal quale i suoi tesori, le vigne dell’azienda Maeli di Luvigliano di Torreglia (in provincia di Padova), non siano troppo distanti.
Un passato da modella sulle passerelle di grandi stilisti e poi in televisione come attrice in numerose fiction, la trentacinquenne di Rovigo, con il suo Moscato
giallo Fior d’Arando, ha appena vinto la medaglia d’oro a uno dei premi più prestigiosi nel mondo del vino: lo Champagne & Sparkling wine world championship di Londra al cospetto delle etichette di bollicine più importanti del mondo.
“E dire che quando, nel 2004, mi sono presa un anno sabbatico per studiare da sommelier” spiega Elisa “i miei genitori mi presero per pazza: “Ma come, hai un contratto con la Rai e ti metti a vendere bottiglie?””. Ebbene sì, Dilavanzo, con una carriera in decollo nel mondo dello spettacolo, dopo essersi anche classificata tra le prime sei al concorso di Miss Universo, ha deciso di rischiare tutto per seguire il profumo del vino. “Avevo la passione che mi bruciava letteralmente dentro. Ho uno zio che lavora in distilleria e parenti siciliani che possiedono vigneti. Forse c’è proprio qualcosa nel mio Dna: fatto sta che per guadagnare, mentre frequentavo la scuola per sommelier, mi sono messa a vendere vini. Ho riempito la cantina di casa dei miei di bottiglie e nei giorni liberi dai corsi andavo in giro in macchina a venderle. Giravo tutto il Veneto come una trottola impazzita. Nel frattempo sono diventata anche degustatore professionale”.
La svolta è arrivata nel 2008, quando Elisa vince il concorso Charme Sommelier a Rovigo. Tra degustatori importantissimi e già molto conosciuti, la giuria premia proprio lei, allora ventottenne: “Mai provata una gioia simile, finalmente non ero più la ex modella, ma una professionista del vino”.
A quel punto Elisa incontra il suo mentore: l’albergatore Massimo Sabbion che le offre di lavorare nelle vigne dell’azienda Maeli da lui acquistate. <‘Erano molto antiche” racconta “ma Sabbion nella sua lungimiranza capì che da quei vigneti sui Colli Euganei sarebbe potuto nascere un vino originale: è così che ha preso vita il nostro moscato giallo Docg Fior d’arancio, un nettare dal sentore di zagara e macchia mediterranea. La prima vendemmia l’abbiamo fatta nel 2011: ero commossa fino alle lacrime”.
Nel 2014 Sabbion vende l’azienda, subentra un fuoriclasse del vino come Gianluca Bisol ed Elisa diventa socia: “Ormai esportiamo ovunque, dalla Cina agli Usa, e produciamo circa 70 mila bottiglie all’anno, tra le quali anche vini rossi e bianchi. Oltre al premio che ci hanno conferito a Londra, siamo stati premiati anche in Francia, al prestigioso concorso Muscat de Monde, dove il Fior d’Arancio era l’unico spumante in classifica”. Adesso forse anche i suoi genitori saranno felici.

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