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Panorama

Il nettare che viene dal mare Nel Parco naturale delle Cinque Terre, nasce lo Sciacchetrà, tra i migliori vini da dolce al mondo. E se lo dicono i francesi... Nelle Cinque Terre, lo specialissimo
lembo di terra della costa ligure di ler vante che va da Punta Mesco a Punta
Montenero, la viticoltura è estrema, ma lo è anche una banale passeggiata. La costa sale dal mare in verticale, punzonata da 3.100 chilometri di muretti a secco con pendenze del 70 per cento, e il percorso panoramico tra le viti richiede fiato tale da scoraggiare le migliaia di turisti
che invadono le stradine di Monterosso, Manarola, Vernazza, Corniglia, e Riomaggiore, da quando sono entrate a far parte del
Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Peccato, perché solo così si può avere un’idea di che cosa voglia (e abbia voluto) dire curare la vite, dissodare, vendemmiare, trasportare le gerle, lavorando a perpendicolo sul mare.
Due i vini: il Cinqueterre bianco e lo Sciacchetrà, ambedue da uve del vitigno bosco con piccoli apporti di albarola e vermentino; secco e iodato il primo; passito dorato e dolcissimo il secondo, ma così lungo, fascinoso e mai stucchevole, che perfino i nostri cugini francesi, produttori di eccellenze zuccherine come lo Chateau d’Yquem, su Le Figaro lo hanno annoverato tra i cinque migliori vini da dessert del mondo. Per fame una bottiglia da 0,75 litri ci vogliono cinque metri quadrati di terreno (la produzione annuale complessiva non supera le 50 mila bottiglie) e si combatte contro la fatica, il clima, i cinghiali che fanno disastri tra i filari e il guadagno irrisorio che scoraggia i giovani. Intanto, i 16 produttori del Consorzio dello Sciacchetrà, l’Associazione degli amici delle Cinque Terre e quella del Parco nazionale, riuniti a Manarola per il Festival dello Schiacchetrà hanno appena concordato un dinamico 2016: incontro di giovani pittori internazionali per dipingere il paesaggio; la seconda edizione dello Sciacchetrail, corsa sportiva di 47 chilometri tra i vigneti; e l’inaugurazione di percorsi turistici sul territorio. Quanto al vino, il 2015 sarà una grande annata: le uve già appese attendono la fine di novembre per la pressatura e una bottiglia ben conservata può arrivare a venti annidi vita migliorando sempre. Prendere nota.

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