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Panorama

Un abruzzese d’esportazione ... Conosco Marcello Zaccagnini da 35 anni, quando faceva un viaggio da Pescara all’Aquila per consegnare due cartoni di vino al ristorante del mio cuore, ora sepolto dal terremoto. Oggi Zac è un colosso che ha guadagnato la medaglia di primo esportatore di vini rossi italiani negli Stati Uniti. Tornandone a parlare dopo cinque anni in questa rubrica, ho voluto assaggiare innanzitutto i vini delle origini, quelli del “tralcetto” invano imitato dappertutto. Il Cerasuolo, vino di base della mia terra, ha un colore prorompente e un sapore solido. Profumato e consistente il suo gemello, Bianco di Ciccio, mentre si sale con il Montepulciano d’Abruzzo piacevolmente severo, ma con il sorriso nel retrogusto. Il Pecorino Yamada sta riscuotendo ormai un meritato successo con i suoi sentori di frutta, mentre il rosato sale di classe con il Myosotis e il rosso con il Capsico che ha i profumi della frutta secca. L’eccellenza di Zaccagnini è tuttavia in due grandi vini. Il San Clemente 2012 Terre di Casauria è un grande rosso e uno dei migliori Montepulciano d’Abruzzo. Ma se avete un dolce al cioccolato, raramente troverete un abbinamento migliore del Clematis: un Montepulciano passito maturato per tre anni in caratelli di rovere francese con successivo affinamento in bottiglia.

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