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Panorama

In alto i software … Un sistema per monitorare, in ogni dettaglio, le vigne. E il segreto dei 4.500 coltivatori del consorzio Cavit... Una sorta di wine street view che mappa in tempo reale la situazione climatica, la presenza di parassiti nei vitigni dai 70 ai 700 metri, dal Garda alle Alpi. Ecco cosa è “Pica”, Piattaforma integrata cartografica agriviticola, divenuta imprescindibile per i quattro mila e 500 coltivatori delle 10 cantine di Cavit, consorzio da 60 milioni di bottiglie e 178 milioni di fatturato. Osservando i tecnici nella sede di Ravina di Trento, ci si rende conto di quanto quest’azienda che produce 21 varietà di vitigni, dal Marzemino al Teroldego al Muller Thurgau, investa sulla tecnologia. “Col software di Pica e con i satelliti”, spiega l’enologo Andrea Faustini, “facciamo sapere attraverso le app dello smartphone qual è la varietà migliore da piantare, captiamo la quantità di virus, in modo da organizzare l’intera superficie coltivata in 20 differenti zone di difesa E possiamo anche calcolare la quantità esatta di acqua necessaria da erogare” È grazie anche a questo monitoraggio capillare sempre più avanzato se si possono alzare i calici di Altemasi, lo spumante TrentoDoc, che è il vino più prestigioso di Cavit, da gustare magari al Maso Toresella, storica proprietà dell’azienda trentina sul Lago di Toblino.

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