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Panorama

Due donne per due nettari … Non so se la mia emozione sia stata più forte nel guardare la foto meravigliosa della vigna langarola arrossata d’autunno, o i documenti della famiglia Oddero che certificano un fiorente commercio dei vini ben prima che l’Italia fosse una. È certo che dai 35 ettari curati da due gran donne come Mariacristina e Mariavittoria esce un vino che onora storia e tradizioni di questa terra benedetta da Dio. I miei appunti di valutazione segnalano tutti voti alti. Ma in testa c’è il Vignarionda Riserva del 2006: vino di grandissima morbidezza e giovane nella sua incipiente maturità. Staccato di un centimetro 1. Barolo Brunate 2009. Qui colpiscono il profumo molto conturbante e la pienezza del sapore già al primo sorso. II classico grande Barolo della linea moderna colloquiale e desideroso di conversazione. Il Barolo Bussa Vigna Mondoca Riserva 2010 è più tannico e tradizionale degli altri. Il più giovane Barolo Rocche di Castiglione 2013 segnala una durezza iniziale che si addolcisce presto manifestando una tempra garbata. Il Barolo Villero 2012 è il Pisolo della famiglia. Lasciategli superare la sua pigrizia iniziale e verrà fuori tutta la morbidezza del nuovo Barolo. Il Barbaresco Gallina 2013 si caratterizza per la sobrietà tipica di questo vino.

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