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Panorma

Vini in quota: cresce anche la Basilicata ... L’eden vitivinicolo della Basilicata è il Vulture, dove l’aglianico è il vitigno principe. Un territorio vulcanico, situato nel nord-ovest della regione, stretto tra la montagna lucana e la confinante Puglia. La ricchezza e la fragranza dei profumi e la capacità di invecchiare dell’aglianico dipendono dalla forte escursione termica diurna-notturna che avviene tra i 500 e gli 800 metri. A questa altitudine, infatti, si trovano i vigneti di una antichissima varietà, introdotta dai greci. L’aglianico dà vita a rossi dalla tinta estrema: un bordeaux violaceo-bluastro, con una eccezionale concentrazione in estratti. Nelle sue migliori etichette raggiunge e supera i livelli qualitativi dei grandi cabernet e merlot, non solo di provenienza bordolese. I campioni di recente testati sono il Basilisco 2000 dell’Azienda agricola Basilisco, di superiore potenza, lo speziato e polposo Rotondo 2001 della storica azienda Paternoster e, infine, l’eccellente La Firma 2001 delle Cantine del Notaio. Il cassis di quest’ultimo, la sua balsamica mora rivelano la souplesse mentosa, la persistenza gusto-aromatica dei grandi cru d’ogni tempo.

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