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A GIARRE, NEL 2023

Paolo Pejrone: “quando qualcuno fa una vigna pianti anche un pezzettino di bosco”

L’invito, ai microfoni di WineNews, per una lotta seria al cambiamento climatico, ribadito dal grande paesaggista al “Radicepura Garden Festival”

“Dobbiamo fare attenzione alle risorse, il giardino deve essere un piccolo esempio di ecologia casereccia; il pratino all’inglese è un atto di egoismo perché dannoso in termini di acqua consumata, di trattamenti necessari, di ore di tosatura. Lasciamo che i giardini crescano all’italiana. Usiamo piante della macchia mediterranea, nel giardino non si può andare contro la natura dei luoghi”. Così il paesaggista Paolo Pejrone, ospite d’onore del “Radicepura Garden Festival” che ha annunciato la nuova “Call for Ideas 2023” per “Il giardino delle piante”, edizione n. 4 della Biennale del paesaggio mediterraneo dedicata al garden design, a Giarre dal 7 maggio al 3 dicembre, che sarà inaugurata con un suo nuovo progetto di giardino. Intervistato da WineNews, uno dei più grandi architetti del paesaggio del nostro tempo aveva ribadito come “la lotta al cambiamento climatico va fatta con molta più capacità, intelligenza e serietà, e sta a noi farlo ognuno nel suo piccolo. Nei territori del vino va favorito il ritorno alla biodiversità: in un Paese di regole, a volte anche astruse, quando qualcuno fa una vigna perché non chiedergli di piantare anche un pezzettino di bosco? ”.
Pejrone è da sempre promotore e fautore di un giardino “disordinato” capace di crescere forte, in modo autonomo e spontaneo, luogo di rispetto e cura, nonché ospitale come ben raccontato nel volume “Un giardino semplice. Storie di felici accoglienze e armoniose convivenze” (Einaudi). “Quando parliamo di giardino si parla di un’entità viva, crescente, che muta velocemente, non c’è niente di peggio, infatti, di un giardino immobile - spiega l’architetto paesaggista - siamo stati abituati ad uno stereotipo borghese che ci ha accompagnati per quasi due secoli, il giardino all’inglese, con spazi organizzati, ma liberi. Siamo cresciuti con questa idea di verde che, tuttavia, costa in termini di sacrifici che chiediamo al prossimo”.
“Avere Paolo Pejrone come maestro e ospite della prossima edizione mi rende molto orgoglioso, siamo felici a Radicepura di poter dare dimora a un suo progetto perché sostenitore da sempre di una visione, come lui stesso la definisce, di “buon senso del giardino” che oggi chiamiamo ecologica, un giardino che parla di luoghi, di convivenze felici e di processi di adattamento, insomma un giardino che racconta la vita. Rimettere le piante al centro significa andare a cercare il senso profondo di questa vita”, spiega Mario Faro, presidente della Fondazione Radicepura che promuove con Piante Fara, il primo Festival internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo a Radicepura, il Parco botanico a Giarre, a Catania, tra l’Etna e il mar Ionio, con giardini progettati da paesaggisti di fama internazionale ed opere d’arte.
“Il tema che quest’anno proponiamo pone l’attenzione sull’elemento botanico: non più corollario né semplice decorazione, ma punto di partenza e ispirazione professionale. I progettisti, indipendentemente dalla loro formazione, saranno chiamati a cimentarsi con una botanica per paesaggisti, progetti ben declinati ed eleganti, che sappiano dimostrare i benefici di un giardino artistico di qualità, moderno, funzionale, poetico e sereno. Si intende così favorire il dibattito intorno a un diverso stile di giardino in grado di promuovere una consapevole appartenenza al mondo naturale, giardini in cui si metta in atto quotidianamente un rapporto sincero con le piante” conclude Antonio Perazzi, direttore artistico del Festival.
Con questo spirito, “Radicepura Garden Festival” ha lanciato la “Call for Ideas 2023”, invitando studenti, architetti del paesaggio, agronomi, garden designer, botanici, vivaisti, urbanisti, ingegneri, artisti, studenti, curatori e tutti coloro che abbiano le competenze per progettare e realizzare un giardino. Giardini che dovranno essere una celebrazione della biodiversità, del paesaggio naturale e del paesaggio antropico mediterraneo. E la diversità delle zone climatiche del Mediterraneo e le complesse vicende culturali del territorio offrono, riprendendo la filosofia di Pejrone sul rispetto della natura dei luoghi, un ampio raggio di idee creative.

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